di Francesco Angellotti (AG.RF 23.01.2015)
(riverflash) – Ho spesso enunciato che il mio trasferimento a Terni, compiuto ad occhi chiusi senza avere specifici collegamenti o presupposti, è stata felicissimo. Per l’accoglienza, l’ambiente, la facilità nei procedimenti burocratici, la sveltezza nelle pratiche d’ufficio, i servizi completi e puntuali, un po’ di provincialismo radicato in alcune espressioni, ma spunti culturali che bisognerebbe divulgare, perché ad altissimo livello, eseguiti con spirito collettivo verso l’ampliamento.
Ho sempre criticato, nonostante questo nucleo ideale, che il ternano era una provincia chiusa, ove le grandezze restavano circoscritte inter nos, senza divulgazione, ma radicate nell’ambiente che forniva Grandezze che valeva la pena dilagassero nel Contesto Sociale.
Vivendo a Terni, preso dalle esperienze urbane, a questo punto mi devo ricredere. E’ vero che Terni è una città operaia, ampliatasi enormemente con l’erezione delle acciaierie; ma la popolazione si è organizzata in modo dinamico e, per quanto discreta, si adopera per la Ricerca dei Valori, aspirando a realizzare Innovazioni che abbiano senso nello Sviluppo e nel Futuro.
Abbiamo già illustrato sulle documentazioni di tematiche ampie riguardo l’ambiente, sugli studi Storici e Sociali, opere teatrali dei più importanti autori e di quelli che ricercano dentro le personalità, serate musicali d’alto livello, recentemente si è eseguito il balletto Giselle da parte di giovani specializzati nell’Arte… un contesto nuovo ed artistico d’Alto Livello, del quale ci rammaricavamo non venisse esportato.
La palese smentita a questo parere forse troppo condizionato dall’apparenza, l’ abbiamo avuta il 22 gennaio, ad un concerto organizzato per l’anno accademico 2014 – 2015 dall’Istituto Superiore di Musica “G. Briccialdi”. Alla fine di un corso di studi da lei tenuto, la docente Imbi Tarum, prima di tornare dal marito in Estonia di dove è natìa, ha tenuto un concerto al clavicembalo.
Quel che è importante, è che tutto l’ensamble è tenuto dall’Organizzazione Erasmus; per cui erano presenti studenti ternani che sono andati in terre lontane per seguire corsi di studio specifici, come docenti d’altissimo livello sono ospitati nelle nostre scuole, per ampliare le esperienze su nuove interpretazioni musicali, eseguite da tecnici della materia che basta sentir suonare per aver la sensazione dell’Elevazione Spirituale.
Il concerto della simpatica e bravissima Imbi Tarum si è articolato su brani d’autori del ‘600, epoca in cui il clavicembalo ha raggiunto un’impostazione molto inquadrata raggiungendo una divulgazione straordinaria. Si è iniziato con un pezzo di Chamboonières, che verso la metà del ‘600 ha inquadrato le regole strumentali specifiche per il clavicembalo; poi un pezzo del tedesco Sweelinck, che nonostante l’estrazione ha composto un pezzo molto armonioso ed articolato; terza esecuzione di due compositori che difficilmente non si conoscono, ma che insieme difficilmente si presentano, Vivaldi e Bach; ultimo pezzo in programma, un bellissimo ed armonioso pezzo di Bach, non certo autoritario (e scusate se dico: pesante) come nelle opere per organo, ma svolazzante ed armonico con allegria.
Nella piccola sala in cui con difficoltà si poteva ancora trovare qualche posto in piedi, il pubblico ha risposto con entusiasmo, scrosciando applausi costanti e ripetuti, tanto che l’Interprete è stata richiamata sul palco per 3 volte, cercando di far ascoltare bis, che non erano stati preparati. Per cui, al 3° riapparire sul palco, la signora Tarum ha riproposto un pezzo già suonato, ma con diverso arrangiamento, e l’effetto è stato certo un’altra cosa.
La musica suonata, su uno strumento molto particolare ed attualmente poco divulgato, era quasi obbligatoria nel ‘6 – 700 presso i nobili che volevano affermare il proprio nome; e le ricerche musicali, da parte di Artisti che hanno fatto la Storia della Musica, veramente speciali e straordinarie. La brillantezza, la dolcezza, lo scherzo, la languidezza, l’irruenza, il buffo… tutte le tematiche svolte in un’armonia unica, perché unico è il suono dello strumento; che successivamente è stato sostituito dal pianoforte, ma l’articolazione musicale niente ha a che fare tra i due tipi di strumenti; ne fanno testimonianza le opere di Bach composte per clavicembalo e successivamente eseguite al pianoforte: bellissime, ma completamente diverse, nell’effetto e nel suono.
Il clavicembalo è uno strumento che si esprime in modo molto articolato, delicato e lezioso, armonioso ed ondeggiante come la spuma del mare: ma non quando il mare è in tempesta, ma quando le onde delicatamente creano infinite variazioni d’effetto. Una musica bellissima che prende l’Anima, anche adatta ai Balli di Corte, ma molto intima se ascoltata penetrandola nella sua articolazione unica ed irripetibile.
Per questo Terni è una città che mira allo sviluppo ed all’ampliamento dei contenuti culturali; perché parte da situazioni umili e popolari, ma attraverso l’impegno e lo studio ricerca i Valori Essenziali per divulgarli e farne partecipe chiunque vuol recepire: calcolate che l’ingresso al concerto presso l’Istituto era gratis.
Terni è acciaierie, umiltà, lavoro e difficoltà nella precarietà; ma Terni è spinta culturale, ricerca, istruzione, valorizzazione dell’archeologia, studio astronomico cercando l’Infinito, musica, balletto ed espressione teatrale al massimo livello, selezione dell’Arte nelle Epoche attorniate da bellezze naturali, tutto condito da Umanità ed Altruismo:
TERNI CITTA’ FUTURA
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