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Reazioni alla condanna di Berlusconi

(river flash) – La quarta sezione penale del tribunale di Milano, ha condannato l’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi ad un anno di reclusione, e suo fratello Paolo a due anni e tre mesi, nella vicenda dell’intercettazione tra l’ex segretario dei Ds Piero Fassino e il presidente di Unipol Giovanni Consorte avvenuta durante la scalata bancaria alla Bnl da parte della Unipol. Secondo i giudici, il cavaliere con suo fratello avrebbero fatto pubblicare su “Il Giornale”, l’Intercettazione che era ancora coperta da segreto istruttorio e ancora non trascritta agli atti dell’inchiesta della procura di Milano, violando così la legge di concorso in rilevazione di segreto d’ufficio. I giudici intanto non hanno disposto nessuna misura interdittiva nei confronti dell’ex premier e fra novanta giorni usciranno le motivazioni della sentenza da parte del tribunale. Inoltre il tribunale ha deciso che, i due fratelli dovranno versare un risarcimento pari a 80 mila euro a Piero Fassino, il quale si è costituito nel processo parte civile. Subito dopo la sentenza, fuori dai tribunali ha preso la parola uno dei principali protagonisti della vicenda, Piero Fassino il quale ha affermato che questa” è una sentenza che ristabilisce verità e giustizia e conferma come intorno a una espressione ironica sia stata costruita consapevolmente, per anni, una campagna di denigrazione e delegittimazione politica”. Sempre negli uffici del tribunale di Milano ha preso la parola davanti ai giornalisti Piero Longo che è l’avvocato di Silvio Berlusconi. “Credo che sia la prima volta che si condanna per la violazione del segreto istruttorio. Non sono sorpreso, perché siamo a Milano e data la pratica forense nei processi a Silvio Berlusconi”. Infine il legale Longo ricorda ai cronisti che è ancora in piedi la ricusazione di uno dei giudici che oggi ha condannato l’ex premier, e se questa istanza venisse accolta, la sentenza sarebbe annullata. A sostenere Berlusconi, c’è il commissario straordinario del Pdl nel Trentino Alto Adige Michaela Bioncofiore, la quale parla dell’ingiustizia della condanna, “La sentenza di condanna già scritta a Silvio Berlusconi per la pubblicazione delle intercettazioni sul caso Unipol, è un vero assalto alla democrazia e un caso di ingiustizia ad personam. Invece di indagare i vertici del Partito Democratico, di fare un processo per coloro che dicevano ‘abbiamo una banca’ come nel caso del Monte dei Paschi di Siena a guida sempre Pd, si è arrivati al paradosso di condannare ad un anno di reclusione il leader del partito che ha quasi vinto le elezioni Silvio Berlusconi col palese fine di sovvertire la democrazia, tentativo in atto dal 1994”. un altra militante del Pdl che attacca in maniera molto dura la magistratura e annuncia di scendere in piazza il 23 Marzo e protestare contro questa sentenza è Daniela Santanchè, la quale spiega che “La condanna di Berlusconi nel processo Unipol grida vendetta, è l’esempio eclatante di una malagiustizia che punta solo a eliminare con ogni mezzo, con un uso spregiudicato del potere giudiziario, il nemico politico”. Infine a parlare di un piano strategico del tribunale di Milano è il segretario del Popolo della Libertà Angelino Alfano, il quale sottolinea che “è sempre più chiaro un tentativo di eliminazione di Silvio Berlusconi, il leader politico più votato negli ultimi venti anni, per via giudiziaria, essendo fallito quello per via elettorale e democratica. Il Pdl reagirà con tutta la forza di cui dispone per difendere la democrazia italiana”.

Daniele Giacinti (AG RF 07.03.2013)

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