AG.RF.(MP).21.07.2015
“riverflash” – Quattro nostri connazionali sono stati rapiti in Libia: si tratta di 4 dipendenti della società di costruzioni Bonatti, che ha sede a Parma. Sono stati prelevati vicino ad un insediamento Eni, mentre erano diretti verso l’impianto petrolifero e gasifero di Mellitaha 60 km da Tripoli e secondo quanto riportato da Al Jazeera, sarebbero stati sequestrati da milizie tribali. Paolo Gentiloni, ministro degli Affari Esteri, a Bruxelles per il Consiglio Affari Esteri, è intervenuto affermando che “ E’sempre difficile dopo poche ore capire il motivo del rapimento e chi sono i responsabili: nella zona dove è avvenuto il sequestro, ci sono stati dei precedenti. Al momento ci dobbiamo attenere alle informazioni che abbiamo e concentrare sul lavoro per ottenerne altre sul terreno”. Nel frattempo, la Procura di Roma, sta indagando e sta procedendo per il reato di sequestro di persona a scopo di terrorismo”. D’altronde, dopo la chiusura dell’ambasciata italiana a metà febbraio, la Farnesina aveva messo in guardia circa le difficoltà del Paese, invitando tutti i connazionali a lasciare la Libia. Ma Al Jazeera continua ad insistere, avanzando l’ipotesi che i quattro italiani siano stati rapiti da elementi vicini al cosiddetto “Jeish al Qabail” (L’esercito delle Tribù), le milizie tribali della zona ostili a quelle di “Alba della Libia” (Fajr) di Tripoli. Secondo quanto riferiscono fonti militari libiche, i 4 italiani rapiti, sarebbero stati portati verso il sud del Paese.
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