di Daniele Giacinti (AG.RF. 13.02.2014) (ore 1,30)
(riverflash) – “Tra i titoli del Texas e quelli del Ohio non ci sono differenze, ma esistono solo i titoli americani. Nell’Unione Europea non è così: se parliamo di spread tra Germania e Italia non siamo l’Europa”. È diretto Renato Siniscalchi, voce autorevole e vice presidente della Lazio nuoto. L’avvocato, prosegue parlando delle problematiche sui titoli di stato, ed ha paragonato il MoVimento Cinque Stelle al Partito Radicale della prima Repubblica.
Quali sono i problemi dei titoli bancari?
Ci troviamo davanti ad una situazione allucinante. Nessuno dice che i creditori dei titoli bancari (risparmiatore che comprano i titoli), subiscono il tasso e la durata. Vengono tassati sulla cedola per il 12,50%, tassati di nuovo al momento che si vende il titolo e ritassati una terza volta per il valore nominale del titolo nell’arco dell’anno. Sono possibili tutte queste tassazioni su un unico titolo? Eppure nessuno sembra accorgersene. È normale essere tassati ben tre volte per aver prestato dei soldi?
Quali altre problematiche trova?
Questo è solo uno dei grandi problemi. Nessuno dice che oggi la moneta emessa dalla Banca Centrale Europea non è al portatore, non è garantita da nulla. Sono pezzi di carta, quindi sulla base di questo se la moneta non ha nessuna garanzia, i titoli di stato si trovano nella stessa identica situazione. Anche peggio, è carta straccia.
Secondo Lei quanto conta l’Italia nei tavoli europei?
Posso dire solo questo, che forse pochi sanno, ma nei depositi della Banca Centrale Europea, l’Italia è a pochi spiccioli di distanza da un altro stato membro come la Francia per quanto riguarda il capitale versato. Quindi con questo dato, possiamo facilmente trarre le conclusioni quanto possa contare l’Italia in questi tavoli. L’Italia dovrebbe contare, dopo la Germania, e quanto la Francia, invece non è così.
Questa situazione potrebbe provenire dalla figura di un Presidente del Consiglio che veniva ridicolizzato in Europa?
Non è una persona che decide e guida l’economia.
In questa situazione paradossale sembra che la Germania stia guidando l’intera Europa a suo piacimento. Cosa ne pensa?
Negli Stati Uniti non mi sembra assolutamente che lo stato della California guida l’Alabama. Tra i titoli del Texas e quelli del Ohio non ci sono differenze, ma esistono solo i titoli americani. Nell’Unione Europea non è così: se parliamo di spread tra Germania e Italia non siamo l’Europa. Stesso discorso vale per il problema di Lampedusa. Noi dovremmo essere delle regioni dell’Europa, ma invece non lo siamo.
Secondo lei di chi è la responsabilità del raddoppio dei prezzi, quando l’euro è entrato in vigore?
La responsabilità è sopratutto di chi non ha controllato. Non era possibile che un affitto di un appartamento, è stato convertito da un milione di lire a mille euro. Infatti c’è stato il crollo del sistema, poiché gli stipendi sono rimasti gli stessi, i prezzi sono raddoppiati e la capacità d’acquisto è diminuita. Sicuramente se c’è qualcuno che guadagna, ci sarà un altro che perde.
Il MoVimento Cinque Stelle proponeva un referendum per uscire dall’euro. Cosa ne pensa?
Credo che il M5S sia quello che è stato il Partito Radicale nella prima Repubblica. Anche nel decreto Imu-Bankitalia non ha concluso nulla. Si è opposto solo in modo scenografico e non ha utilizzato gli strumenti per fare qualcosa.
Ma secondo lei, questo modo del M5S “scenografico” non serve per acquisire consenso?
Non credo. Quelle scene posso anche far perdere il consenso, poiché se vai ad analizzarle meglio, vedrai che non sono servite assolutamente a niente. Un movimento di questo tipo è capace di gestire un paese con tutte queste grandi difficoltà?
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