AG.RF.(redazione),04.06.2018
– Il campione italiano svela il vero luogo dove nascono le magie degli atleti della Red Bull Cliff Diving World Series. Ad accompagnarlo, un ospite d’eccezione dagli Usa
“riverflash” – Alessandro De Rose è l’unico italiano in gara nella Red Bull Cliff Diving World Series. Cosentino di nascita, triestino, francese e poi romano d’adozione, Alessandro ha perseguito il suo sogno di diventare un high diver professionista con tenacia e determinazione. Infaticabile in palestra, puntiglioso in vasca per curare ogni minimo particolare dei tuffi da portare in gara e avere il perfetto controllo di ogni singolo movimento, ripetendolo all’infinito fino a quando il corpo non lo ha memorizzato al punto che la mente non serve più. La mente è libera, controlla le emozioni, vince ogni residuo di paura: pronta a godersi l’ebrezza che si rinnova ad ogni tuffo, appena i piedi staccano dalla piattaforma e il corpo spicca il volo. Una caduta libera a 85 km/h di appena 3 secondi, ma che emoziona per sempre: chi la compie e chi la guarda.
Ma come si conquista quella piattaforma posta a 27 metri di altezza? Prima del training in acqua, una lunga e fondamentale fase della preparazione dei diver avviene in palestra ed è qui che nasce il tuffo. La fase aerobica di training fisico ed acrobatico costituisce, infatti, la parte più importante dell’allenamento: prendendo spunto dalla routine di preparazione di ginnasti e acrobati, gli atleti sviluppano flessibilità, verticalità ed eleganza del gesto atletico. In particolare, il barani, ovvero la posizione di raccoglimento a gambe e braccia tese con cui i diver chiudono il tuffo per fendere come lame affilate la superficie dell’acqua, è la stessa adottata dagli atleti dei trampolini elastici e delle varie discipline della ginnastica artistica. […]
DIVER & TRICKER: BAILEY PAYNE, UN INCONTRO SPECIALE
Alessandro De Rose, in vista della World Series 2018, stagione che prenderà il via sabato 2 giugno dal Texas e in cui debutterà come atleta titolare dopo 5 edizioni da wildcard, ha perfezionato questa tecnica allenandosi proprio con l’atleta americano Red Bull: Bailey Payne, campione di tricking, disciplina acrobatica nata nella cultura underground anni ’90. Bailey la descrive come una combinazione di “ginnastica ritmica, break dance e arti marziali”. Un incontro particolare, durante il quale i due atleti hanno avuto ancor di più la dimostrazione di quanto le loro discipline, seppur apparentemente così diverse e lontane, abbiano molto in comune.
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